ISBN-13: 9781909088030 / Włoski / Miękka / 2012 / 400 str.
Il volume restituisce alla storia del cinema la memoria storica e cinematografica cristallizzata nell'avventura, in senso antonioniano, di Marc Scialom. Con Lettre a la prison (1969) ci troviamo di fronte ad un film Nouvelle Vague "ritrovato," girato con una camera prestata da Chris Marker e poi scomparso in un abisso ben preciso, personale e storico. La prefazione di Marco Bertozzi cita come riferimenti Alberto Grifi, Chris Marker e Jean Rouch, filmmaker "spaesati," incessantemente alla ricerca, attraverso il cinema, di un "contatto" con la realta. Ebreo di origini italiane, toscane, poi naturalizzato francese, Scialom nasce a Tunisi nel 1934. Dopo le persecuzioni naziste nel '43 in Tunisia, le ripercussioni sugli Italiani, meccanicamente associati al fascismo nel periodo dell'"epurazione," e la strage di Biserta (1961) - denunciata nel cortometraggio La parole perdue (1969) -, si trasferisce in Francia. La sua vita si intreccia, "mancandola," con la storia del cinema. Lettre a la prison, realizzato senza un produttore e quasi "clandestinamente," non e sostenuto dai suoi amici cineasti perche "poco politico." Si tratta di un'opera poetica sulla perdita di identita culturale e personale di un esule arabo in Francia, che in realta mette profondamente il dito nelle piaghe di colonialismo e razzismo; e girato tra Tunisi, Marsiglia e Parigi. Deluso, Scialom chiude il film in un cassetto. Torna alle sue origini, allo studio della lingua e della letteratura italiane. Traduce la Divina Commedia (Le Livre de Poche, 1996). Dopo il ritrovamento di Lettre a la prison, il restauro e la presentazione nel 2008 al Festival International du Documentaire di Marsiglia, dove ottiene la Mention speciale du Groupement National des Cinemas de Recherche, Scialom torna al lavoro cinematografico con Nuit sur la mer (2012).