ISBN-13: 9781478122333 / Włoski / Miękka / 2012 / 70 str.
L'Aminta e una favola pastorale composta da Torquato Tasso nel 1573 e pubblicata nel 1580 circa. La prima rappresentazione ebbe luogo con buone probabilita il 31 luglio 1573, al Belvedere di Ferrara. L'opera fu messa in scena dalla Compagnia dei Gelosi, una delle piu celebri del tempo, senza i cori e gli intermezzi e forse senza l'episodio di Mopso. Riscosse un grande successo, tanto da essere richiesta l'anno successivo anche alla corte di Urbino, assecondando il desiderio della duchessa Lucrezia d'Este, amica dell'autore. Trama Un pastore, Aminta, s'innamora di una ninfa mortale, Silvia, ma non viene ricambiato. Dafne, amica di Silvia, gli consiglia di recarsi alla fonte dove si bagna di solito Silvia. Silvia viene aggredita alla fonte da un satiro che si appresta a violentarla, quando interviene Aminta che la salva. Ma lei, ingrata, scappa senza ringraziarlo. Aminta trova un velo appartenente a Silvia sporco di sangue e pensa che sia stata sbranata dai lupi. Addolorato per la presunta morte dell'amata decide di suicidarsi gettandosi da una rupe. Silvia, che in realta non e morta, ricevuta la notizia del suicidio di Aminta, presa dal rimorso e resasi conto di amarlo si avvicina al corpo piangendo disperata. Ma Aminta e ancora vivo perche un cespuglio ha attutito la caduta e riprende i sensi, cosi la vicenda si conclude con il coronamento dell'amore tra i due. L'opera ha un tono piuttosto lirico che drammatico e fa l'elogio dell'eta dell'oro, quando l'uomo viveva in contatto con la natura, libero dagli impacci di una morale convenzionale creata dalla cosiddetta civilta. L'Aminta esprime "una fondamentale aspirazione dell'anima e della poesia tassiana: l'abbandono al piacere, a una volutta obliosa, il vagheggiamento di un libero espandersi dell'anima e dei sensi, o meglio di una sensualita trasfigurata in dolcezza, in pura, immediata gioia vitale senza piu la coscienza del limite e del peccato" (Pazzaglia). E s'inquadra benissimo nel clima della vita vagheggiata alla corte estense, alcune personalita della quale e forse possibile intravedere nei personaggi dell'opera. Si inserisce nel filone cinquecentesco della favola pastorale, che aveva gia fornito esempi degni di nota, quali L'Egle di Giovanni Battista Giraldi Cintio e il Sacrificio del Beccari, e trovera ulteriori sviluppi con il Pastor fido di Guarini. Per quanto l'Aminta sia stata spesso vista come un'opera leggera e rivelatrice di un Tasso cortigiano, interessato unicamente a creare un'opera d'intrattenimento o un idillio, essa offre comunque lo spunto per cogliere la sensibilita delicata dell'autore, in una felice rappresentazione di stati d'animo vicini a quelli della vita quotidiana, con una magistrale fusione tra verita e fantasia. In sostanza, il mondo dell'Aminta e un mondo raffinato, e la stessa semplicita e un raffinamento. L'opera sara molto amata da Leopardi, che riprendera proprio da questo testo i nomi di Silvia e Nerina, pseudonimi elevati a imperitura fama in A Silvia e ne Le ricordanze."