ISBN-13: 9781519375889 / Włoski / Miękka / 2015 / 112 str.
Un'avventura che mi ha cambiato la vita o forse solo una delle ennesime svolte che, per chi ha l'orecchio attento e allenato allo Spirito, arrivano mentre si cammina nel Cammino. Io, l'orecchio, credevo di averlo ma lo Spirito vedendomi invece sorda ha pensato bene di aggiungere qualche schiaffone per svegliarmi e una cascata di segni e coincidenze per rendermi consapevole in maniera davvero piu ampia. Non avevo mai accettato la morte di mia sorella Luisa avvenuta il 22 giugno 2003, e me ne sono resa conto con stupore ed emozione nei tre giorni che hanno furiosamente costruito questo testo. Fa parte del senso anche che lo scrivessi entro il 2011, e per cio che non mi si e data tregua finche non avessi scritto senza staccarmene per tre giorni esatti, chi lo leggera capira il perche. Tutto quadra, tutto e chiaro e doveva esserlo per la peggior specie di cervelli razionali... come il mio. In realta negli ultimi tre giorni del 2011 ho visto, riconosciuto e messo insieme un gigantesco puzzle i cui primi tasselli sono nati proprio mentre lei stava partendo per l'ultimo viaggio terrestre. Nel tempo, tra inciampi, accettazione e rimozioni, credevo d'aver "sistemato" al meglio dentro e fuori di me la sua sparizione ai miei occhi ma evidentemente non ero cosi serena, convinta e quietata come in superficie pensavo di credere. Una parte di me ancora gridava dal dolore, dal senso di ingiustizia, dal rifiuto, dal rigetto di questo accadimento. Non potevo soffermarmi troppo a lungo su di lei senza passare da quella che credevo accettazione che mi portava a scivolare nei ricordi, nella dolcezza e poi invariabilmente nel dispiacere, nell'amarezza, nell'incompletezza. Sempre meno ma ogni volta ne uscivo con uno sforzo. Un su e giu che per quanto mi sembrava normale non prendeva mai quel sapore definitivo che nulla in realta era cambiato, solo io non me ne accorgevo interamente. Dovevo ammettere con smarrimento che una parte di me, piccola ma reattiva, non voleva sentire ragioni ma restava collegata a malinconie, nostalgie e dolori. Senza contare che comunque escludevo Luisa da questo piano di realta, si "c'era" ma da un'altra parte. Mi ero costruita un muro di cinta che stava tra il ragionamento e la fede, una specie di cuscino imbottito che mi consentiva di rimbalzare e sentirmi protetta con l'addittivo di un sano buon senso che inconsciamente ritenevo inevitabile da mettere nelle faccende tra la vita e la morte. E' quasi difficile da spiegare. Prima "dei tre giorni" mi sembrava d'essere in pace con lei ma c'era ancora uno strato sottile come pelle d'uovo che non solo ignoravo ma non potevo neppure supporre. Ma quella pellicola trasparente non mi consentiva di toccare con mano... la mano tesa di Luisa. Mano che c'era sempre stata, da subito, che non mi aveva mai lasciata e aspettava solo che me ne accorgessi e la stringessi. Non era tempo, non so perche, ma non e piu importante adesso. Lei e altri (Angeli?) hanno lavorato molto per farsi sentire, vedere, capire, toccare. S'e impegnata per anni mentre cercava di farmi sentire il suo rassicurante e amorevole "Ci sono Sono ancora con te, sono viva piu che mai ." E io sorda che credevo di sentire perche la mia buona volonta, il mio cuore (credevo tutto il mio cuore ma ne mancava un pezzetto, quello che in automatico continuava a ragionare e non mollava), la mia esperienza, il mio giudizio, la mia personalita ritenevano fosse tutto a posto. Caratterialmente non sono mai stata una trascinatrice di folle, non ho mai cercato di convincere gli altri, quello che condivido e da sempre basato sul mio personale risultato, che spesso ha sperimentato grandi, anzi immense, onde. So per esperienza che ognuno deve essere pronto, di qualsiasi cosa si tratti. Ero pronta alla Pace ma questa non aveva raggiunto, evidentemente, ogni mia cellula. Luisa c'e. Me lo ha dimostrato, come me lo hanno dimostrato altri, come me lo ha dimostrato tutta la mia Vita, che ora gua"