ISBN-13: 9781500343682 / Włoski / Miękka / 2014 / 240 str.
La cooperazione italiana allo sviluppo e stata autrice, in un recente passato, di numerosi scandali e di parecchi episodi di cattiva gestione. Le malefatte passate si colgono nei frutti di oggi; frutti, a volte, troppo guasti per essere esaminati oggettivamente e che si preferisce mettere al macero. Interventi di cooperazione errata, illusorie di buon risultato, che continuano a danneggiare la vita di molti popoli poveri e costretti alla miseria. Di seguito vedremo come la cooperazione italiana allo sviluppo abbia: problemi sulla gestione della propria struttura; finanze sempre piu ridotte e mal gestite, ma grandi promesse enunciate; inadeguatezze legate alla gestione di programmi ed aiuti; responsabilita nei confronti della crisi alimentare globale; ed infine, non certo per importanza, un passato per nulla edificante, che porta ai suoi risultati odierni. Si puo uscire dal sottosviluppo? Si, eliminandone le cause sia esterne che interne. Le principali cause interne sono le guerre fra gli stati, i governi spesso corrotti, gli atteggiamenti dei popoli che hanno una mentalita tradizionalista e non sempre disposta al cambiamento. Le cause esterne riguardano essenzialmente la politica economica mondiale, che di fatto favorisce i paesi piu ricchi, e la distribuzione delle risorse nel pianeta. Incidere sul problema del sottosviluppo richiede percio un intervento in molti settori, per esempio sul commercio mondiale, sul debito estero, sulle condizioni di vita delle popolazioni. Se per esempio la gente di un villaggio e mal nutrita, analfabeta, senza cure mediche, beve acqua infetta, abita in case non sane e senza servizi igienici, e inutile intervenire solamente nel settore sanitario, perche quando la gente, una volta curata, tornera a casa, visto che le condizioni di vita sono sempre le stesse, si ammalera di nuovo. Il sottosviluppo genera infatti un circolo vizioso, quindi per eliminarlo bisogna romperlo contemporaneamente in piu punti. Il vero sviluppo deve nascere prima di tutto dall'interno della comunita e non puo essere imposto dall'esterno. Perche un progetto di sviluppo abbia successo e indispensabile che la comunita creda nei suoi benefici e quindi che le persone vogliano uscire dalla poverta contando soprattutto sulle loro forze. Fondamentale e comunque anche il ruolo dei paesi del Nord, che devono adottare politiche economiche e di sviluppo diverse da quelle attuate fino ad ora, che hanno contribuito esclusivamente ad aumentare le disuguaglianze tra ricchi e poveri. Come gia detto, e necessario: intervenire sui meccanismi del commercio mondiale e sulla distribuzione delle risorse materiali, finanziarie, umane; mettere in atto politiche di cooperazione allo sviluppo; pensare una politica finanziaria che preveda la cancellazione del debito, essendo il debito estero uno dei grandi ostacoli allo sviluppo. Anche i privati cittadini dei paesi del Nord possono pero adottare dei comportamenti che favoriscono lo sviluppo dei paesi poveri, spostando gli equilibri verso un modello economico piu giusto e rispettoso delle esigenze di tutti gli abitanti della terra. Possono per esempio acquistare prodotti del Commercio Equo e Solidale, che provengono da organizzazioni che operano con le comunita locali dei paesi africani, o mettere in atto pratiche di boicottaggio nei confronti di quelle imprese, in particolare le multinazionali, che sfruttano sia le risorse sia i lavoratori del Sud ricavandone enormi guadagni."