ISBN-13: 9781480218994 / Włoski / Miękka / 2012 / 162 str.
Trama Giannino Stoppani, soprannominato dai genitori "Gian Burrasca" per l'attitudine a combinarne di tutti i colori, e il figlio minore e unico maschio in una famiglia nobile composta da: le tre sorelle Ada, Luisa e Virginia, la mamma e il babbo. Quando compie nove anni riceve in regalo dalla madre un diario, o "giornalino" del titolo, in cui comincia a scrivere tutto cio che gli capita. In particolare vi annota le sue avventure, come quella volta che cadde nel fiume cercando di pescare con la canna regalatagli nella stessa occasione dalle sorelle; oppure il rinvenimento nei loro cassetti di alcune fotografie di conoscenti vari, commentate in modo sprezzante. Dopo avervi riso sopra in proprio, decide di consegnare le foto ai rispettivi soggetti, e la scoperta di tanta ipocrisia in Ada, Luisa e Virginia spinge tutti costoro a disertare una festa da ballo a casa Stoppani, adducendo scuse di circostanza. La vera ragione viene comunque a galla e il babbo punisce come colpevole Gian Burrasca. Nel frattempo, Virginia si sposa con l'avvocato e politico socialista Maralli. Nel corso di un soggiorno con la coppia Giannino fa la conoscenza dello zio ricco di Maralli, il signor Venanzio, un vecchio sordo e rimbambito ma adulato per la sua potenziale eredita. Il bambino vi entra rapidamente in confidenza e arriva persino a giocarci assieme, fingendo di pescargli dalla bocca quando l'anziano sonnecchia in poltrona. Ma a un certo punto il vecchio starnutisce e inghiottisce l'amo: Giannino tira la lenza, sente un grido acutissimo e si accorge che ha involontariamente pescato l'ultimo dente cariato del signor Venanzio. Quando il babbo lo viene a sapere rinchiude Giannino per punizione nel collegio Pierpaolo Pierpaoli, gestito dai severi e avidi signor Stanislao, alto e magrissimo, e la moglie Geltrude, bassa e grassa. Nel nuovo ambiente Gian Burrasca si fa rapidamente degli amici nonostante egli sia il piu piccolo, ed entra in particolare a far parte della locale societa segreta "Uno per Tutti, Tutti per Uno." Quando a causa di un'ennesima marachella Giannino viene rinchiuso in una specie di prigione, e scopre che la deliziosa minestra di magro del venerdi non e altro che il frutto della rigovernatura dei piatti della settimana, decide di svelare la porcheria lasciando giorno dopo giorno insieme ai suoi consociati delle palline di anilina nei piatti: il colore rosso della minestra ne avrebbe svelata a tutti l'origine al venerdi successivo. I direttori del collegio inizialmente tentano di minimizzare l'accaduto e fornire altre scuse per la tinta anomala del piatto, ma sono costretti ad ammettere la frode e a sostituire la pietanza con la pappa al pomodoro, tanto desiderata dai ragazzi, quando uno dei congiurati mette in guardia i commensali dall'inghiottire il colorante artificiale. Di fronte al mobbing del signor Stanislao e signora, si decidera poi alla fuga e anche Giannino viene rimandato a casa in seguito allo scandalo. Qui scopre che il signor Venanzio e morto, ma lo aveva nel frattempo perdonato lasciandogli pure una piccola parte dell'eredita; mentre Maralli ha ricevuto solo il dente ricoperto d'oro che Giannino gli aveva strappato."