ISBN-13: 9783639657678 / Włoski / Miękka / 2015 / 108 str.
Il presente lavoro rientra nell'ambito di un esperimento condotto da 15 anni nell'area di ricerca dell'Agriculture and Agri Food Canada (AAFC) di London in Ontario in collaborazione con l'Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA-CNR) di Montelibretti nel Lazio. Lo scopo principale e stato quello di valutare se il trattamento a lungo termine con tre antibiotici veterinari (clorotetraciclina, sulfametazina e tilosina) di un suolo agricolo, possa avere avuto un'influenza sulla struttura della comunita microbica autoctona del suolo. I risultati ottenuti evidenziano che la comunita microbica non mostra cambiamenti significativi in termini di abbondanza e struttura e che sono coinvolti diversi meccanismi di adattamento agli antibiotici (resistenza, capacita degradativa). Tali risultati sono anche supportati da indagini condotte sul medesimo suolo, che hanno rilevato sia una maggiore abbondanza del gene di resistenza ai sulfonamidi (sul1) nel suolo trattato ad alta concentrazione con antibiotici rispetto al suolo non trattato, che tempi di emivita della sulfametazina e tilosina significativamente ridotti nei suoli con storia di esposizione."
Il presente lavoro rientra nellambito di un esperimento condotto da 15 anni nellarea di ricerca dellAgriculture and Agri‐Food Canada (AAFC) di London in Ontario in collaborazione con lIstituto di Ricerca sulle Acque (IRSA-CNR) di Montelibretti nel Lazio. Lo scopo principale è stato quello di valutare se il trattamento a lungo termine con tre antibiotici veterinari (clorotetraciclina, sulfametazina e tilosina) di un suolo agricolo, possa avere avuto uninfluenza sulla struttura della comunità microbica autoctona del suolo. I risultati ottenuti evidenziano che la comunità microbica non mostra cambiamenti significativi in termini di abbondanza e struttura e che sono coinvolti diversi meccanismi di adattamento agli antibiotici (resistenza, capacità degradativa). Tali risultati sono anche supportati da indagini condotte sul medesimo suolo, che hanno rilevato sia una maggiore abbondanza del gene di resistenza ai sulfonamidi (sul1) nel suolo trattato ad alta concentrazione con antibiotici rispetto al suolo non trattato, che tempi di emivita della sulfametazina e tilosina significativamente ridotti nei suoli con storia di esposizione.